Io, Omar e Laky

Questa mattina ho fatto la mia prima vera uscita scialpinistica.

È nata da un “eilà” su Skype da parte di Omar, dopo propositi iniziati la scorsa stagione quando un caro amico, Stefano, mi ha regalato la sua vecchia attrezzatura scialpinistica.

Prima delle otto ho bevuto un caffè a Caneva, fuori Tolmezzo, dove poi ho incontrato Omar e Davide, bimbo di Omar. Accompagnato Davide in asilo, siamo partiti per il Monte Neddis.

“Hai tutto?” aveva chiesto Omar, “Si, ho tutto: sci, pelli, sonda-pala-artva…” ho risposto io. Poi nel caricare le attrezzature nella macchina di Omar un pezzo è rimasto nella anchina di Luca parcheggiata a Caneva e nella macchina di Omar parcheggiata davanti al Castello sul monte Neddis c’erano solo pala e sonda.

Siamo partiti e dopo una prima salita tra gli alberi

siano arrivati ad un tratto pianeggiante che si allarga sulla destra della salita e siamo usciti dalla traccia per scattare una foto:

Lungo la successiva risalita, grazie anche alle recenti nevicate, ho visto molti panorami spettacolari, devo però ammettere che una parte del tempo ero attento a sci, attacchi e bastoncini.

Siamo saluti bene fino alla sosta grazie alla guida ed ai consigli di Omar. La sosta è quella cosa che stanca un sacco, infatti dopo la ripartenza le gambe erano molto stanche. Mah!

Abbiamo proseguito ancora un pezzo, poi, considerando che dovevo sciare in neve fresca con un po’ di crosta da fusione e rigelo, ho chiesto ad Omar di non andare oltre.

Tolte le pelli si scende, con un dubbio sul percorso: sul fianco o lungo il tracciato di risalita nel bosco? “La crosta non mi sembra male” dico ad Omar giunti nel punto del bivio “io scenderei di qua…” e si va.

Il primo tratto è proprio bello ed immacolato e lasciamo delle belle tracce:

Quella in centro alla foto è il mio segno.

Un po’ alla volta, con il tempo delle mie gambe arriviamo alla macchina e scendiamo per una fase “mandatory” a fine gita: una bevuta tra i compagni dell’escursione.

E Laky? C’era anche lui nel titolo!

Laky è il cane che mi sta osservando da vicino per capire se vale la pena darmi una “slinguazzata” sul viso. Alla fine decide di sì.

Prima, però, Laky era anche lui sul percorso della gita sci alpinistica e, come altri due atleti, nel tempo che io ho messo a fare 3/4 del percorso, lui se l’è fatto sue e giù due volte!

Sarà anche abituato essendo il cane del malgaro… ma ‘ccccidenti!